Qual è il confine tra semplice inadempimento contrattuale derivante dalla consegna – a titolo di pagamento – di assegni postdatati che poi non vengono onorati dall’emittente e la fattispecie di reato della truffa contrattuale? Del tema si è occupata nuovamente la Corte di Cassazione in una recente pronuncia.
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La difficoltà nell’individuazione dei beni pignorabili spesso scoraggia il creditore dall’incardinare azioni esecutive per il recupero dei propri crediti: in tal senso, il Legislatore è intervenuto rendendo più semplice ed agevole tale operazione, permettendo la ricerca diretta di beni immobili, mobili, veicoli, conti correnti e stipendi nelle banche dati della Pubblica Amministrazione.
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Nell’odierno contributo esaminiamo il fondamentale orientamento della Corte di Cassazione Penale in materia di mancato avviso al conducente di un veicolo, da sottoporre all'esame alcolimetrico, circa la facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia.
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Il mediatore dell’agenzia immobiliare ha diritto ad ottenere il pagamento della provvigione quanto l’affare non è stato concluso grazie a trattative da lui favorite, bensì per iniziative completamente autonome e non riferibili al suo operato?
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Cosa accade in un caso di responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli quando le parti non trovano un accordo in sede stragiudiziale: vengono rifuse al danneggiato le spese legali sostenute in tale fase?
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Una prassi commerciale diffusissima negli ultimi decenni prevede la consegna di assegni postdatati a garanzia di un debito, sia nell’ambito di rapporti tra privati (ad es. in una locazione) che nei rapporti commerciali tra imprese (ad esempio a garanzia dei pagamenti in un contratto di appalto), per fornire al creditore un titolo esecutivo utilizzabile all’occorrenza. E’ legittima tale operazione?
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Il Decreto Legge n. 83/2015 del 27 giugno 2015 (ancora in attesa di conversione) ha modificato l’art. 480 c.p.c., il quale disciplina il contenuto dell’atto di precetto, ampliando il numero delle informazioni che il creditore deve fornire al debitore.
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La Cassazione con la recente sentenza n. 13953/2015 (depositata in data 07 luglio 2015) ha affrontato il tema del licenziamento collettivo in caso di chiusura di un singolo punto vendita di una catena, in questo caso di supermercati, nell’ambito di un programma di riduzione del personale e di ristrutturazione aziendale.
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La Suprema Corte (con l’ordinanza n. 13930/2015, depositata in data 06 luglio 2015) è stata chiamata ad esaminare il caso di una donna che, camminando in pieno giorno nella strada in cui si trova la sua casa, aveva riportato un danno per una caduta causata da buche e sconnessioni sulla via.
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La Corte di Cassazione (con la recente sentenza n. 13692/2015, depositata in data 03 luglio 2015) ha esaminato il caso di una lavoratrice che era stata licenziata per aver dissimulato il proprio stato di gravidanza, omettendo di comunicarlo al datore di lavoro.
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Se la banca omette di effettuare tutte le verifiche necessarie ad accertare l’identità del proprio correntista al momento dell’apertura del conto corrente, può essere ritenuta responsabile della successiva emissione di assegni a vuoto?
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Spesso si sente di persone che non ricevono gli atti notificati a mezzo del servizio postale, per assenza oppure intenzionalmente, con la convinzione di impedire il perfezionamento dei loro effetti: cosa accade in realtà?
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Cosa accade se un automobilista investe in autostrada un pedone che, sceso dalla propria automobile incidentata, di notte non indossa il giubbotto catarifrangente? Può essere condannato per omicidio colposo? Vediamolo assieme.
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Il Tribunale di Roma, in una recente pronuncia (Trib. Roma n. 12076/2015, del 03 giugno 2015), ha esaminato una questione cara a molti lettori: è possibile utilizzare – e sfruttare economicamente – le foto da altri scattate e pubblicate su Facebook?
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Una recentissima sentenza della Cassazione (n. 11479/2015, del 03 giugno 2015) ha esaminato il fondamentale tema della forma del licenziamento, affrontando il caso di un’azienda che aveva licenziato un proprio lavoratore mediante la lettura di un verbale di licenziamento che non era stato da esso sottoscritto per ricevuta.
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Oggi parliamo di una pronuncia della Cassazione (n. 10955/2015, del 27 maggio 2015) che sicuramente susciterà grande interesse: la Corte, infatti, ha esaminato il caso di un’azienda che ha creato un falso profilo su Facebook al fine di controllare se un proprio lavoratore durante l’orario di lavoro utilizzasse il proprio smartphone per fini non lavorativi.
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Nuovo quesito per la rubrica "L'avvocato risponde", l'avv. mattia tacchini questa volta risponde su problemi legati lavoro e invalidità civile.
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Mentre il Giro d'Italia arriva a Verbania, stiamo lavorando ad aggiornare molte parti del nostro blog, nella speranza di darvi un prodotto sempre migliore e in linea con le vostre aspettative
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Nell’odierno contributo esaminiamo una fondamentale pronuncia emessa dal Tribunale di Palermo (Decreto del 06 aprile 2015) in materia di riconoscimento del diritto alla bigenitorialità per i minori cresciuti in una famiglia omosessuale di fatto.
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Nuovo quesito per la rubrica "L'avvocato risponde", che riscontra molto interesse nei lettori, l'avv. mattia tacchini questa volta risponde sui problemi legati al Registro delle Opposizioni.
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